La tua pelle è Kapha, Vata o Pitta?

Semplicemente osservando la pelle di un soggetto riusciremmo a capire qual è il Dosha in lui dominante. Infatti, secondo l’Ayurveda, la pelle è uno degli elementi fondamentali per individuare la Costituzione o natura del soggetto o altrimenti il suo squilibrio.

 

Il Dosha Vata ha per natura una pelle molto sottile, ruvida, tendenzialmente disidratata, con presenza di pori molto piccoli e spesso chiusi. Il colore è olivastro e spesso, soprattutto quando il Dosha è in squilibrio, risulta grigio ed opaco. Vata tende a soffrire di invecchiamento precoce, in quanto la sua pelle è per natura scarsa di idratazione, è molto segnata in particolare modo nel contorno occhi, con presenze di righe e occhiaie bluastre o grigie. Così come nel viso anche nel corpo Vata presenterà una pelle molto disidratata necessitando quindi di una continua, costante e profonda idratazione.

 

Pitta presenta una pelle abbastanza idratata, al tatto calda e rosea. La pelle di questo Dosha tende infatti ad arrossarsi facilmente ed a volte in maniera eccessiva per qualsiasi stimolo sia fisico e interno. Quando Pitta va in eccesso la pelle presenterá anomalie quali couperose, allergie, arrossamenti, follicolite e qualsiasi altro sfogo di infiammazione. Lenire & rinfrescare sono le parole chiave per la pelle di Pitta.

 

Kapha presenta una pelle molto spessa, fredda, molto idratata e di conseguenza difficilmente soggetta all’invecchiamento cutaneo. Presenta pori molto dilatati e carichi di sebo, infatti questo Dosha tende per sua natura a soffrire di pelle grassa, tendenzialmente unta e lucida. In questo caso costanti pulizie e purificazione profonde della pelle sono necessarie per mantenere in equilibrio questo tipo di pelle.